SETTIMANA 14.02.2011

 

14.02.2011

Cari Lupi, come molti di voi hanno già potuto vedere, oltre il forum funziona anche la Cbox. Era tanto tempo che non riuscivamo a scambiarci i commenti al volo. Adesso è tutto a posto e ringrazio ancora il lupo Ghester che è stato fondamentale per il risultato finale. Gli accessi indesiderati al nostro forum continuano ancora, ma oramai non resistono che ventiquattro ore, perchè poi li banno. Tutto sembra tornare come ai vecchi tempi. Spero che anche i lupi ritornino a trovarci e a navigare. Mi riferisco ai due lupi sardi, ai tre lupi romani, e a tutti i lupi sparsi quà e là in italia, in ungheria ed oltre. Dai ("mena mena" in leccese) venite che dobbiamo anche finire la LupiCup.

Nella settimana scorsa i lupi visti in acqua erano un pò cresciuti di numero. Iceman è presente molto più di altre volte. Se rientrassero Ray, Velsheda, Donnanuda, Virudaka, Rocking, forse qualche regatina per la LupiCup potremmo farla.

In questa settimana, la Homepage del sito non cambia. Immediatamente sotto troverete la previsione meteo della settimana. Fatemi sapere se vi piace o che cosa vorreste vedere di più. Subito dopo il meteo continua la breve storia della musica folk salentina. Con la parte geografica avete potuto vedere quanto sono belle la natura e le coste del Salento. Questa settimana conoscerete quanto disgraziate siano state le vicissitudini dei salentini, e quanto le loro belle coste siano state teatro di scorribande e morti. Ancora nessuna canzone anche questa settimana. Vi prometto che ci saranno nella prossima, ove scriverò anche del "menadismo", del "tarantismo" e della nascita della tarantella. Menadismo, tarantismo, ma che d'è?...roba che se magna?. No semplicemente sono dei culti di possessione, più o meno isterica. A proposito di possessione, ho aperto, nel forum, un post comprensivo di sondaggio per ricevere i vostri commenti ed i vostri voti su questo argomento. Ci fosse stato uno che, impossessato dall'argomento, avesse dato uno straccio di voto, non dico un commento. Spero che almeno qualcuno lo abbia letto. Intanto io vado avanti imperterrito, visto che non c'è nessun commento contrario. Peggio per voi.

Buon vento Orione

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PREVISIONE METEO

Situazione (lunedì, ore 14): la corrente a getto (quella che scorre a 5500 mt con 80-100 nodi e motore del meteo a bassa quota), che nella settimana scorsa passava a nord delle alpi e ci aveva protetto dall'intrusione della fredda aria settentrionale, cambia sostanzialmente percorso. Si divide in due rami: uno va verso nord e l'altro sotto l'Italia. Si crea quindi un buco sull'Italia che favorisce la bassa pressione. La pressione è 1011 mbar, i venti sono inferiori a F3. Nuvole su alpi e val padana con possibili nevicate in montagna. Temperture tra 4° e 8°C a Milano e 11° e 13°C a Lecce.

Tendenza della settimana: settimana piuttosto bruttina. Il ramo della corrente a getto che va verso nord si indebolisce, mentre quella a sud d'Italia si rinforza. Si apre così la porta alle pertubazioni provenienti dalla Groenlandia, che toccheranno l'Italia nelle giornate da martedi fino a sabato. Venerdì, la corrente a getto fa una profonda saccatura su l'Italia, e quindi il meteo è abbastanza brutto, sabato la saccatura si porta sulla Grecia ed arriva una nuova corrente fredda da nord che migliora la pressione e che rimane anche domenica con leggero calo della temperatura. Ecco il dettaglio. Martedì, ore 14: la pressione cala a 1005 mbar (nord) e 1009 (sud). Venti occidentali F3 rinforzano fino a F6 su canale di Sicilia. Nuvole su Sardegna e su nord Italia con pioggie dalla notte di lunedì e lievi nevicate sulle Alpi, anche lieve abbassamento della temperatura. Mercoledì, ore 14: un forte nucleo di bassa pressione arriva dal Rodano francese e si piazza sul mar di Corsica con valore di 993 mbar (!), coinvolgendo tutta l'Italia. Venti a circolazione oraria intorno a questo nucleo, ponente F6 su Sardegna, meridionale F7 su Tirreno, scirocco F5, F6 su Adriatico, meridionale F5 su Sicilia. Nuvole su tutta Italia con pioggie ovunque, molto forti su golfo Genova, neve su tutto l'arco alpino. Calo della temperatura di 4 gradi al nord, lieve rialzo al sud per lo scirocco. Giovedì, ore 14: il nucleo di bassa rimane in loco rialzandosi a 995 mbar. I venti si calmano un pò. Ponente F4 su Sardegna, merdionali F5, F6 su Tirreno e Salento, F3, F4 su Sicilia e alto adriatico. Nuvole su Sardegna e tutto il centronord Italia. Pioggie su queste zone, molto forti su golfo di Genova. Nevicate su tutto l'arco alpino. Temperatura compresa tra 3°C a Milano e 16°C a Lecce. Venerdì, ore 14: il nucleo di bassa scende sullo stretto di Messina e la pressione scende a 991 (!). Maestrale F6 su Sardegna e canale di Sicilia, ponente F7 su sud Sicilia, scirocco F7 su Salento, scirocco F3 su alto adriatico, settentrionale F4, F5 su tirreno. Nuvole su tutta Italia con pioggie su centrosud Italia, forti su Sicilia. Temperatura in lieve rialzo al nord (5°C a Milano), stazionaria al sud (15°C a Lecce), brusca discesa a 11°C in Sicilia, sotto la pioggia. Sabato, ore 14: il nucleo passa rapidamente nel mar Egeo. La pressione risale a 1010 mbr tranne che nel Salento dove risale solo a 1002 per la vicinanza della bassa. Copertura nuvolosa solo sul Salento con pioggie residue. Fine delle nevicate. Temperatura compresa tra 6°C (MI) e 13°C (LE). Domenica, ore 14: la pressione risale su tutta l'Italia con valori di 1016 mbar (MI) e 1013 mbar (LE). Maestrale F4 su Sardegna, ponente F4 su Sicilia, settentrionale F4 su Salento, grecale F2 su adriatico, e nord tirreno, ponente F3 su tirreno centrale. Nuvole su Sicilia e Venezie. Pioggie residue su nord Sicilia. Neve su arco alpino centroccidentale. Temperature invariate comprese tra 6°C (MI) e 13°C (LE).

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La musica folk salentina – la storia del Salento

Dopo l’aspetto ambientale, scritto nella settimana scorsa, ecco un pò di cenni storici, che possono chiarire perché la tarantella sia nata nel Salento.  Parto un po’ da lontano, dal  3000 a.c., quando l’Homo Sapiens  comincia a costruire i Menhir  (colonna di roccia piantata verticalmente nel terreno) e i Dolmen (grosse lastre di pietra poste su muretti di sostegno per realizzare un altare votivo o una tomba). Oggi,  sono spariti dappertutto tranne che in alcune aree, come Nord Europa, Sardegna e Salento, ove attualmente vi sono circa 70 menhir e 25 dolmen. Il fatto che siano rimasti è una chiara dimostrazione del rispetto che questa gente ha sempre avuto per il passato, culto che non è venuto mai meno.

...............Menhir ............................................................Dolmen

All’età del ferro (1300 a.c.) ebbe inizio la prima grande invasione del Salento. Credo che poche terre abbiano subito tante invasioni, guerre, e disgrazie. Il primo nucleo di popolazione arrivò dai Balcani: “Messapi” (terra fra due mari) furono chiamati quelli del Salento, “Dauni” quelli di Foggia e “Peucezi” quelli di Bari. Iniziò già qui la prima differenza col nord della Puglia. I messapi, favoriti dal terreno pianeggiante e dai due mari conobbero, per circa mille anni, un grande sviluppo culturale ed economico, grazie agli  scambi fittissimi con Atene e Taranto. La cultura greca divenne l’elemento unificante del Salento. Con essa arrivarono anche i balli e le feste rituali tipiche della Grecia. In particolare sono da ricordare le feste con le “Menadi” in onore di Dioniso, dio del vino e del piacere. Dioniso (Bacco per i romani) era l’unico dio che permetteva alle donne e agli schiavi di partecipare ai suoi riti, i quali prevedevano, oltre alla danza sfrenata e liberatoria, la caccia a mani nude di un animale selvatico, sbranato e ingoiato a brandelli ancora caldo. Fu l’inizio della tarantella? … alla prossima settimana la risposta.

Baccante

Nel 300 a.c. arrivarono i Romani e la loro cultura si sovrappose, senza cancellarla, a quella greca. Il Salento divenne così latino che Quinto Ennio, nato a Rudiae, vicino Lecce fu definito dai Romani stessi il padre della letteratura latina. Il latino è ancora vivo nel salentino. Domani è “crai” in leccese e “cras” in latino; dopodomani è “biscrai” in salentino e “bis”(due volte) e “cras”  in latino. I Romani dettero grande splendore al Salento che consideravano come la porta verso la cultura ed i commerci d’oriente. Cercarono anche di regolamentare, con scarso successo,  le feste dei “Baccanali”, troppo sfrenate e promiscue sessualmente per la loro cultura severa; feste che continuarono a vivere, con sacrifici simbolici di animali. Questo periodo fu il primo dei due grandi periodi felici del Salento. Durò 800 anni, e finì nel 530 d.c, con l’invasione dei Goti, che  saccheggiarono  Lecce, Gallipoli, Ugento , e spianarono al suolo varie città minori. Dopo appena 20 anni inizia l’invasione dei Bizantini, che volevano restaurare il potere dell’impero di Oriente. Riconquistarono Brindisi e partirono colla pulizia etica dei Goti portando il fronte nell’Italia centrale. Anni di guerra, anni di sofferenza. Intanto i Longobardi si sostituirono ai Goti, sconfissero i Bizantini, e invasero il Salento. Allora i bizantini stipularono una pace coi Longobardi, ricevendo in cambio il controllo di tutto il sud Salento, lasciando il resto del meridione a loro.  Per resistere ad altre incursioni, iniziarono a ripopolare il Salento, svuotato dalle guerre e dalle distruzioni , con popolazioni della Grecia e della Cappadocia fuggite per le lotte iconoclaste religiose, e poi anche dalla Sicilia invasa dagli arabi. Praticamente quando la gente doveva fuggire andava nel Salento. Questa ripopolazione di greci è stata fondamentale per la musica, perché  ridette ossigeno e consolidò la vecchia cultura della magna grecia. Il rispetto della tradizione riprese ancor più vigore e mai  è cessato. Oggi nel salento  ci sono  ben 9 comuni ellofoni, cioè che parlano il “Griko”, una lingua mista di neogreco, latino e leccese. Questi comuni si sono riuniti nella comunità detta “Grecìa salentina e sono la sede del concerto itinerante della “Notte della Taranta” che ogni estate riempie le piazze con un numero incredibile di persone appassionate di pizzica.

Piazzale dell'ex Convento degli Agostiniani a Melpignano, con la "Notte della Taranta" 2010

I bizantini introdussero in Italia il culto cristiano greco ortodosso, costruirono numerose chiese, migliorarono l’amministrazione e dettero impulso all’arte. Purtroppo, verso il 900 d.c., i Saraceni cominciarono a depredare il Salento, saccheggiando e prendendo i salentini per venderli come schiavi. Distrussero Taranto e Brindisi e si istallarono a macchia di leopardo nel territorio. Nell’anno 1000,  il papa di Roma, che non vedeva di buon occhio questo fiorire di culto greco ortodosso, mandò i Normanni a ristabilire l’ordine costituito. I normanni cacciarono i Bizantini e fortunatamente amministrarono in maniera saggia il territorio, senza cancellare la multiforme cultura esistente. Nel 1184, tramite le nozze della normanna Costanza d’Altavilla con il tedesco Enrico VI di Svevia, il Salento diventò svevo. Nacque Federico II di Svevia che incrementò ulteriormente il benessere del salento.  Fiorì l’agricoltura, il commercio e le arti (architettura romanica). Il figlio di Federico, Manfredi, diventò anche re del regno di Sicilia e di Puglia. Brindisi divenne il porto di partenza delle crociate in terrasanta e  Lecce il capoluogo del Salento prendendo il nome di “Terra d’Otranto”.

Antica mappa della Terra d'Otranto

Questo periodo normanno-svevo fu il secondo ed ultimo periodo florido, paragonabile a quello greco-romano. Ma, ancora una volta il papa, geloso dell'autonomia del Salento, nel 1266, decise che bisogna intervenire e mandò il francese Carlo d’Angiò che sbaragliò gli Svevi. Cominciò qui il secondo declino del Salento, dopo quello del medioevo. Il Salento fu diviso in feudi, dati poi a baroni francesi che spodestarono i vecchi feudatari svevi e normanni, i quali chiesero aiuto agli Aragonesi coi quali erano imparentati. In questa disputa tra angioini e aragonesi, i feudatari locali approfittarono del vuoto di potere e decisero di fare da soli. Crearono dei domini molto vasti sotto  la loro potestà, riducendo alla fame la popolazione. Alla morte del più importante feudatario francese (Giovanni Antonio Orsini Dal Balzo -1463) il Salento diventò il feudo del Re di Napoli Ferdinando I d’Aragona, che aveva sposato sua nipote. La decadenza politico-culturale ed economica si rafforzò, il commercio marittimo passò nelle mani dei veneziani che crearono colonie con amministrazioni proprie. Le città costiere vissero l'incubo delle scorrerie turche e furono abbandonate a se stesse. Si diffusero malaria e peste e si allargò la piaga del latifondismo che durerà fino all'avvento borbonico. Nel 1480 la flotta di Maometto II era davanti ad Otranto, che fu presa. Molti cittadini furono uccisi (si dice 9000) ed ai superstiti (800 cristiani) fu offerto di aver salva la vita se si fossero convertiti all'Islam. Rifutarono e furono tutti trucidati. Furono poi proclamati beati e le loro ossa sono visibili nella cattedrale di Otranto; fu uno degli episodi più tragici del secolo ed ebbe grande risonanza in tutte le città cristiane dell'intera Europa.

Una parte dei Beati Martiri d'Otranto, visibile dentro la cattedrale

Nel corso del XVI sec. divenne imperatore il grande Carlo V della casata degli Asburgo. Si aprì un periodo importante il Mezzogiorno italiano anche se il Salento non ne beneficiò molto dal punto di vista sociale. Ci fu un certo miglioramento delle condizioni di vita e ad una maggiore produzione agricola (ne sono testimonianza le numerose masserie risalenti a questo periodo); il territorio fu reso più sicuro grazie alla realizzazione di strutture difensive per prevenire e sconfiggere il Terrore che viene dal mare (torri costiere, masserie fortificate, castelli). In questo periodo, la tarantella si diffuse in tutto il meridione, prendendo poi colori e ritmi specifici del luogo: Napoli, Calabria, Abruzzo, Sicilia, Lucania, Gargano.  Nel 1700 i Borboni di Spagna successero agli aragonesi-asburgici. Napoli divenne il capoluogo del regno ed il Salento si vide sempre più emarginato all’interno di un regno interessato ai rapporti con i Paesi dell’Europa settentrionale. Oramai tutta l’Europa guardava  ad Occidente verso le Americhe, abbandonando l’oriente e Gerusalemme agli arabi. Le numerose crociate non erano servite a nulla. La centralità di Napoli, che fagocitò tutte le risorse del regno e del Salento, l’importanza attribuita alla costa tirrenica nei rapporti con la Spagna, la chiusura nei confronti del mondo islamico e la potenza della Serenissima sull’Adriatico, furono fattori che incisero profondamente, al punto che del tutto vani furono gli esigui miglioramenti dei secoli successivi. Il Salento, antica terra di confine, ambita dalle più grandi civiltà del Mediterraneo, iniziava così la sua lunga e lenta decadenza. Va però segnalata una fiorente attività artistica fra XVI e XVIII secolo, che fece di Lecce uno dei centri più cospicui del “barocco”, e un territorio rurale caratterizzato dalla laboriosità e dalla capacità imprenditoriale dell'aristocrazia.

Facciata barocca della Chiesa di Santa Croce, Lecce

La partecipazione di gruppi pugliesi all'impresa garibaldina testimoniò il lento risveglio della popolazione che, con il plebiscito del 1860, espresse la volontà quasi unanime di unirsi all'Italia (lo credo bene, dopo tutti quegli stranieri saccheggiatori!). Un censimento del 1861 rivelò però c’era una piccola aristocrazia facoltosa e istruita accanto al 90% di salentini poveri e analfabeti.  E’ chiaro che l’unica forma di trasmissione della tradizione era quella orale. Proprio in quegli anni riprese vigore la tarantella salentina, detta anche “pizzica pizzica” che attraverso i racconti orali e la memoria degli anziani è arrivata fino a noi. Dopo l'Unità d'Italia, fu costituita la 56ª circoscrizione statale, comprendente tutte e tre le attuali province salentine, con Lecce capitale. Con l'avvento del fascismo Lecce perse ancor più prestigio perchè furono istituite  le nuove province di Taranto e di Brindisi, e nel dopoguerra, si arrivò ad una regione unica con Bari capoluogo e Lecce subalterno, cosa mai accettata dai salentini. Ecco l’ultima ragione per cui i salentini mal sopportano i baresi. In conclusione solo i greci, i romani, i normanni e gli svevi favorirono il Salento e lo evolsero al livello delle migliori società del loro tempo. Tutti gli altri lo impoverirono, lo saccheggiarono e lo usarono per i loro scopi. Furono i Goti, i Longobardi, i Bizantini, i Saraceni, i Turchi, gli Angioini, gli Aragonesi, gli Asburgici, i Borbonici e… gli Italiani. Si anche gli Italiani non hanno fatto molto per Lecce. Dopo aver facilitato l’introduzione di grandi gruppi privati, (Brindisi= Montedison; Taranto= Italsider; Lecce=FiatAllis) non hanno molto inciso a livello di infrastrutture e di piccola e media imprenditoria locale. Solo 25 anni fa, se dovevi andare in treno a Lecce, dovevi scendere a Bari, prendere un treno diesel della ferrovia del SudEst, che, su binario unico, ti portava a Lecce con un percorso di 130 km dopo 1 ora e mezza! Adesso l’hanno elettrificata, ma devono ancora completarne il raddoppio, nel 2011! Però questa continua invasione di popoli estranei alla cultura locale non ha fatto altro che mantenere  vivo il ricordo delle proprie tradizioni. Inoltre, l’aumentata scolarizzazione di questi anni ha portato alla riscoperta delle radici e alla valorizzazione della propria identità. Grandi personaggi locali hanno ricercato le memorie storiche degli anziani, alla riscoperta della musica popolare.

Uccio Aloisi e Pino Zimba, due grandi della Pizzica

La pizzica è tornata ad essere l’elemento unificante del Salento, ascoltata e ballata da giovani e vecchi . E’ uscita dai confini stretti di una musica di nicchia per pochi appassionati, per arrivare ad influenzare tanti giovani che la interpretano in molte maniere diverse, mischiandola addirittura anche a ritmi esotici. Il turismo, che ha avuto un grande sviluppo in questi anni, ha contribuito a diffonderla in campo nazionale ed internazionale con rappresentazioni in Germania, Inghilterra, Giappone ecc. cosa che non succede con gli altri tipi di tarantelle. Sono nati così tanti gruppi musicali e tanti cantanti come i Negroamaro, i Sud Sound System, Alessandra Amoroso, Emma Marrone e tanti altri che incontreremo nelle prossime settimane, dove finalmente si parlerà di musica.

P.S. Se volete lasciare dei commenti o avere altre informazioni potete andare nel forum, presso la Taverna dei lupi di mare , dove ho aperto un post, con sondaggio, per conoscere la vostra opinione.

Orione

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