MESE DI SETTEMBRE 2007

17.09.2007

Al via il torneo dei lupi di mare….

Martedì prossimo, forse, presumibilmente intorno alle 22.00, in un palcoscenico imprecisato del mare virtuale, un colpo di cannone segnerà l’avvio del torneo sociale dei lupi di mare. I componenti dell’elitario team si sfideranno secondo un fitto calendario, al momento Top Secret, di regate di flotta e  mr, al termine del quale si saprà chi è il Lupo Alfa, il più forte (e fortunato vincitore di un capocollo, mezza forma di provolone piccante e una bottiglia di Vecchia Romagna etichetta nera).

L’evento è avvolto dal più fitto mistero: la stampa non riesce ad avere alcuna notizia, solo pochi, frammentari indizi carpiti nelle conversazioni, nel forum e nella visu. In serio dubbio è anche la possibilità di ottenere la psw necessaria per assistere alla competizione.

Le poche notizie disponibili parlano di un torneo esclusivo e serrato, con campi di alto contenuto tecnico, caratterizzati, secondo quello che ormai viene detto Orion’s Style, da boline tra le 8000 e le 9000 miglia.

Severissimi i controlli antidoping:  si mormora dell’invio a tutti i partecipanti, prima di ogni regata di un pacco contenente – oltre  la c.d razione K , da consumare durante le avvincenti boline, per scongiurare il calo di zuccheri (e di palpebra) – n. 2 contenitori sterili per le urine che i partecipanti riempiranno, filmando la scena con inquadratura in piano americano, rispettivamente a inizio e fine gara per il controllo antidoping  (la disposizione sembra aver generato proteste: c’è chi teme che le immagini possano consentire l’instaurarsi di un torneo – di adolescenziale memoria – parallelo e chi trema al pensiero di esser designato al controllo delle immagini).

Probabili i controlli a campione durante le regate: lo skipper sarà invitato a autoriprendersi per rendere noti i dispositivi usati. La misura sarebbe dovuta al paventato uso da parte di alcuni skipper di interfacce di conduzione della barca (aggeggio rotondo con al centro un cavallino rampante e una bandiera a scacchi con annessa trombetta e aste per le frecce) della cui legittimità, a tacer dell’utilità, si è inclini a dubitare.

Abbastanza sicura è la presenza come Guest Star di un famoso skipper virtuale. L’invito, alla cui paternità è impossibile risalire, inusitato in un torneo privè, desta perplessità. Recapitato da un indirizzo esotico e ammiccante (macho-macho) sarebbe, secondo alcuni, frutto di un mero disguido: un lupo (si mormora l’iniziale sia G), fuorviato dall’immagine femminile utilizzata dal famoso skipper come avatar in programma di messagistica istantanea, avrebbe spedito la mail dal suo indirizzo segreto prospettando a quella che gli sembrava una gran bella ñocca «alcune serate indimenticabili». Secondo altri avrebbe finalità meramente pratiche: vista la tendenza dei lupi, nelle regate di flotta, ad ammollarsi reciprocamente penalità, si temeva che nessuna barca sarebbe mai arrivata a tagliare il traguardo con conseguente annullamento del torneo. L’Ospite d’Onore, interpellato, non ha saputo sciogliere il dubbio, si è detto commosso per l’invito ed entusiasta di gareggiare, ma preoccupato che il fatto di trovare «la Vecchia Romagna assolutamente rivoltante» possa incidere negativamente sulle sue prestazioni.

Quel che è certo, anzi certissimo, è che Noi cercheremo di raccontarvi, superando lo snobbistico ostracismo dei lupi, questo torneo,  nel quale siamo certi che la competizione sarà serrata e l’agonismo spinto al massimo grado, come richiesto dalla posta in Gioco: laurearsi Lupo più forte di tutti i Lupi, il più veloce, il più scaltro (per non parlar di due belle fette di pane con capocollo e provolone piccante… e di quella bella atmosfera che vien su con un bicchierino di Vecchia Romagna etichetta nera….).

Inviato Speciale

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17.09.2007

Il nuovo Corso dei Lupi di mare

Sono passati già due mesi da quando Artemisia ha deciso di veleggiare verso orizzonti migliori di quelli che noi tutti i giorni vediamo, ma ci ha lasciato una eredità pesantissima, quella di continuare il suo percorso e di portare avanti le iniziative del sito che hanno fatto grande Artemisia ed il suo team.

 

Il sito è stato rinnovato nella grafica e nei suoi aspetti principali, adesso c’e’ un nuovo forum riservato agli iscritti, che lo potranno utilizzare a loro uso e consumo. Oltre a questo è stata implementata la sezione riguardo le regole Isaf che permette una facile consultazione direttamente sul proprio computer.  Tutte le nuove sezioni compresa quella in ricordo di Artemisia sono consultabili liberamente  da ogni visitatore del sito   Ghester risponde ad alcune domande (ma non a tutte) solo il 25%. Al 75% non ha risposto. Pubblichiamo il 25%D: Quali sono gli eventi più importanti che pensate di organizzare?

R: Sicuramente il Wave alla fine di Gennaio del 2008

D: Ci saranno sorprese nel regolamento in questo nuovo Wave

 

R: Il Wave di questa edizione si chiamerà Artemisia Wave cosi come nel 2002, il regolamento sarà adattato al nuovo VSK5 e verranno utilizzate le nuove funzioni che il simulatore ora consente.

D: Stiamo parlando di penalità manuali?

R: Si, ma non solo quelle, proveremo anche ad adattare i campi in modo tale che non ci siano disparità nei vari gironi…..salti di vento non uniformi tra i vari hosts etc etcD: Qualcuno ha sentito dire che il Wave verrà svolto usando i nuovi RC44, e’ vero questo?R: E’ vero che ne stiamo parlando, ma e’ anche vero che non abbiamo preso una decisione in tal senso, i nuovi RC44 hanno sicuramente una maggiore manovrabilità rispetto agli Acc, ma hanno sempre lo stesso angolo di andatura sia per la bolina che per la poppa con qualsiasi tipo di vento. In ogni caso una decisione definitiva verrà presa in Ottobre.

D: Ci puoi parlare dei nuovi ingressi nel circolo dei Lupidimare?

R: Certo, contrariamente a quello che si dice in giro I Lupidimare non sono un circolo chiuso, noi abbiamo solo una filosofia diversa dagli altri nella gestione del gioco, del sito, ed anche della vita. Sono entrati a far parte di Lupidimare 4 nuovi skippers di cui 2 già inseriti all’interno del Team. Parxifal che va a completare la squadra che scendera’ in acqua per i team ed i match race, e Rose, amica da sempre dei Lupidimare. Sono inoltre entrati a far parte del circolo dei Lupidimare Storm e Virudaka. Il primo storico fondatore dei Lupidimare aveva il diritto all’ingresso e non solo… Il secondo, invece ha fatto regolare richiesta e lo abbiamo accolto nel “branco” e presto farà parte del team.D: Rispetto agli altri team siete ancora pochi, è una vostra scelta?

R: Certo che e’ una nostra scelta, ai Lupi interessa più la qualità che la quantità  

D: Nei giorni scorsi si è parlato di Skippers sul mercato, pensate di muovervi in questo senso?R: Se ti riferisci alle voci su Spittillo, i lupidimare non rincorrono voci di corridoio o pettegolezzi.D: Ma a voi potrebbe interessare? Potreste cosi diventare uno dei team piu’ forti in assoluto

R: Siamo gia’ molto forti, ti ricordo che i nostri migliori skipper hanno conquistato l’Horus Trophy, Spittillo e’ bravo e lo dimostra ogni giorno. Ma non mi estorcerai una richiesta, e’ grande abbastanza per poter decidere dove accasarsi dove piu’ gli aggrada, sempre che le voci siano vere, anche se ho i miei dubbi. Preferisco parlare dei lupidimare.

D: Il comandante della squadra e’ Leone, tu come direttore del circolo dai delle direttive?

R:Assolutamente no. Leone e’ il comandante ed ha piena autonomia decisionale sul team, sia per quello che riguarda le iscrizioni ai tornei sia per quello che riguarda le “convocazioni” . Il suo ruolo è completamente autonomo rispetto al mio. Lui ha la competenza necessaria per svolgere al meglio il compito che i Lupi gli hanno affidato, anche io facendo parte del team, una volta in acqua devo seguire le sue direttive.

D: Passiamo ad un argomento piu’ frivolo.  Ci  sono molti sardi nel team, e’ una scelta o cosa?R: E’ solo una coincidenza. E comunque, non ci sarà mai un team sardo come estensione dei lupi. Ray , Velsheda, Fiu sono parte attiva dei lupidimare.

D: Ma anche tu sei sardo.

R: No, abito a Cagliari ma non sono sardo, le mie radici sono piu’ nordiche, nonostante l’accento tipico sardo.

D: Come Direttore cosa intendi fare nel prossimo futuro.

R: Niente di speciale. Il mio ruolo e’ protempore, non ho fini od obiettivi, e sono sicuro che qualcuno potrebbe sostituirmi in maniera degna facendo anche meglio, al momento cerco di trovare il modo di tenere compatto il più possibile questo gruppo tenendolo tale anche per il futuro. Cerco solo di portare avanti questo progetto che Artemisia ha voluto, e lo faccio cercando di interpretare il suo spirito.

 M.R.

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19.09.2007

LUPICUP 2007 1.a Giornata

 Finalmente è arrivato il Gran Giorno! Per la prima volta tutti i lupi erano presenti e puntuali al raduno del branco. Si sono rivisti i vecchi e solitari lupi grigi, di cui oramai il ricordo si era affievolito e che mai erano stati annusati dai lupacchiotti nati quest’anno. Si sono avvicinati al gruppo, lentamente, con fare solenne, consci della propria fama.  Sono stati subito circondati dai nuovi lupacchiotti, che, felici di conoscerli, scodinzolavano allegramente le loro vele. Il grande Iceman ed il famoso Storm provenivano da boschi lontani, di cui portavano appresso il caratteristico odore.  Dopo vari annusamenti, giravolte, e rincorse gioiose, il branco si disponeva ordinatamente per raggiungere quello che era l’obiettivo del raduno: l’individuazione del LUPO ALFA-ALFA. Con il consueto ritardo delle femmine, arrivava anche il testimone ufficiale dell’evento, un cane mezzo sangue di lupo di nome Batout. Mezzo sangue, ma non per questo, mezzo presente. Con i suoi tipici ululati gutturali subito faceva crescere l’allegria e la confusione del branco. Al segnale stabilito tutti i lupi, frementi ed eccitati cominciavano la rincorsa per la grande gara. Il lupo Fenis, eccitatissimo come e più del solito, riusciva a partire almeno cinque secondi prima del dovuto. Tutto il branco si dirigeva compatto sul sentiero di sinistra, spalla a spalla, muscolo contro muscolo per non rimanere indietro neanche di un soffio. Tutti tranne Fenis che guaiva lontano, rincorrendo disperatamente. Man mano che si procedeva il sentiero piegava sempre più a sinistra, quando si vedeva la prima pecora da raggiungere sempre più lontana, sulla destra. Nessuno aveva il coraggio di uscire dal sentiero favorevole per tentare strade diverse. Intanto il cane-lupo Batout abbaiava allegra di qua e di là, immagazzinando immagini nella sua capace memoria. All’ennesima curva a sinistra, il lupo Orione, che conosceva bene il bosco, decideva per primo di abbandonare il sentiero e si gettava nel fitto della boscaglia sulla destra, rimando però incastrato tra i rovi, perdendo posizioni importanti. Poco dopo la testa del branco, procedendo sempre sul sentiero di sinistra, si vedeva sbarrata la strada da una grande insormontabile rupe che si ergeva come un’isola nel bosco. Il lupo Magnolia allora piegava ancora più a sinistra nel tentativo di aggirarla, mentre tutti gli altri decidevano di tornare sulla destra anche se sfavorevole. Solo allora ci si accorgeva anche di un’altra rupe che, maestosa, tagliava la strada a destra, lasciando uno strettissimo passaggio per i lupi. Tutti i lupi compatti e stretti correvano dentro un budello di sentiero, guidati dal lupo Ghester. Tutti, tranne il lupo Fenis, sempre dietro, ed il lupo Magnolia che aveva ben aggirato la rupe. Il lupo Orione, che era riuscito a districarsi dai rovi, si trovava fortunosamente, senza neanche sapere come, subito dietro al lupo Ghester. Quest’ultimo arrivava, con un colpo da maestro, ad azzannare per primo la pecora e, dopo un rapido morso, subito via per la seconda pecora, seguito da Orione e Magnolia.  Il resto del branco indugiava nei pressi dei resti della pecora cercando di prendere la migliore posizione senza essere addentato dagli altri. Anche la seconda pecora veniva azzannata per prima dal lupo Ghester seguito da Orione e Magnolia. Ma, sulla via del ritorno, improvvisamente, e senza alcun segnale premonitore, il lupo Orione cadeva in una trappola fatta a bella posta da uomini selvaggi e crudeli chiamati TIM, ALICE e GATES, sprofondando in un immenso buco nero e trascinandovi l’intero branco che lo seguiva inconsapevolmente. Così purtroppo finiva il primo grande raduno dei Lupi.

 

A poco a poco i lupi riuscirono ad uscire da quella trappola maligna e cominciarono a cercarsi. Chi lanciava grandi ululati codificati TS, chi batteva disperatamente le zampe anteriori su piccole assicelle, per farsi sentire. A fatica si ritrovarono e decisero di ripetere la Grande Corsa. Solo il Lupo Storm non si trovava più. Forse era ritornato nella sua tana segreta nel profondo del bosco, pensarono i lupi vecchi. IL branco lo aspettò ossequioso per un po’, ma poi, a malincuore, prese la strada per catturare la prima pecora. Questa volta il vento soffiava fresco da Grecale e, agitando vigorosamente le chiome degli alberi più alti, faceva sembrare il bosco completamente diverso e misterioso. Il sentiero buono non era più quello di prima. Adesso piegava a destra su un territorio inesplorato. Anche questa volta il lupo Orione si era attardato in partenza ed ora, a gran velocità, rincorreva il branco che procedeva compatto lungo il sentiero. Ad un tratto il lupo Virudaka scomparve alla sua vista. Era lì vicino a lui, appena dietro, ed ora nulla si vedeva nella boscaglia. Un brivido gli corse lungo il filo della schiena, mentre il pelo gli si arruffava. Trappole anche qui, pensò. Riprese a correre ancora più veloce. Ma per poco. Una trappola maligna gli si spalancò improvvisamente davanti e tutto divenne buio e silenzio. Non sentiva più l’ansimare del branco in corsa e l’abbaiare allegro del cane-lupo Batout. Era fuori del mondo, preda di quegli esseri odiosi chiamati ALICE e TIM. Lanciò un grande, tristissimo ululato e cominciò a piangere. “Non potrò mai diventare un Lupo ALFA-ALFA” ululava… “Non potrò mai diventare un Lupo ALFA-ALFA..UhUUUUUUUUUUUUUhhhhh; …questo pensiero lo ossessionava: “Non potrò mai diventare un Lupo ALFA-ALFA..UhUUUUUUUUUUUUUhhhhh”. Mentre il lupo Orione si disperava, il branco aveva azzannato le due pecore e si dirigeva ormai sulla via del ritorno. Dopo l’attraversamento del corridoio tra le due grandi rocce, anche il lupo Ray scompariva improvvisamente dal branco, catturato da un’altra trappola. Il lupo Magnolia conduceva sicuro alla testa del gruppo, con il lupo Parxifal sul suo fianco sinistro. Il resto del branco correva dietro affannato ed ormai distanziato di qualche lunghezza. Il lupo Paxifal, mai domo, trovava di fronte a sé un sentiero più ripido che, in pochi minuti, gli accorciava il percorso. Alla meta prefissata arrivava primo il lupo Parxifal, seguito da uno sfortunato lupo Magnolia e da un bravissimo, come sempre, lupo Cocal.
Nella sua tana, il lupo Orione continuava a ripetersi: “Non potrò mai diventare un Lupo ALFA-ALFA … UhUUUhUUUUU UUUUhhhhhh”. Ad un tratto, nella sua mente di lupo cominciò a prendere corpo una pallida idea. Divenne sempre meno sfocata, crebbe pian piano fino a diventare nitida e chiara, proruppe impetuosa come una cristallina cascata ed esplose fuori come una dirompente valanga. “Se non potrò mai essere un Lupo ALFA-ALFA, almeno posso diventare un LUPO ALFA-BETA” e, con questa speranza, finalmente si appisolò.

ORIONE

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24.09.2007

PREMIAZIONE HORUS CUP 2007

Le foto


Un bel gruppo di skipper si è ritrovato a Senigallia per partecipare all’annuale raduno di VskItalia, ed alla premiazione di un torneo storico e importante quale l’Horus Cup. Il ritrovo era semplicemente magnifico.  Un bellissimo albergo, ricavato dalle antiche strutture di un collegio con annessa chiesetta, ha accolto, con le più confortevoli moderne comodità, i festeggianti. L’Hotel Bel Sit era adagiato sulle dolci colline, subito a ridosso della marina, con un panorama splendido. Sul mare l’occhio arrivava a vedere il promontorio del Conero, e, dall’altra parte, i diversi ordini di colline che pian piano salivano fino alle vette dell’Appennino. Intorno all’albergo piscina, campi da tennis e di calcetto, prati e tante varietà di piante: dagli ulivi in piena maturazione, alle querce, ai susini, agli abeti ed ai cipressi. Una cosa che è stata molto gradita dal gruppo è stata la stanza multimediale, dove si è tenuto l’aromatico Torneo del Nocino Sardo. Tramite sei portatili si è organizzata una rete locale con proiezione su uno schermo gigante. Qui Mmario, Jacopo, Ugone, Puzzarro, Superpira, Sciuscià hanno sfidato, Horus, Skyppino, Cocal, Orione, Orca l’oca, Bradipo e Donnanuda, prima in eliminatoria e poi nella finale, vinta dal grande Lupo Cocal. Non raccontiamo per serietà professionale gli incidenti occorsi, causati dall’uso di computer diversi da quelli normalmente usati. E dai campi fatti, lì sul momento, con boline teoriche che presto diventavano degli ottimi traversi, e la finale, che per arrivare al traguardo, dovevi superare la diga foranea del porto. Ma tant’è, ci si è divertiti moltissimo. 
Tornando indietro alla mattinata di sabato, i Lupi si erano adeguatamente preparati, ciascuno secondo le proprie inclinazioni, per arrivare alla serata di sabato in piena forma. Così mentre Magnolia e Leone cercavano di un fare un Match race con i Laser in un mare F3, Orione, Ghester e Cocal combattevano una strenua battaglia contro i Tagliolini allo Scoglio e gli Spiedini di Gamberi e Seppioline sulla spiaggia di Riccione con mare F4. Inutile dire chi ha vinto.  Così preparati abbiamo potuto affrontare degnamente i due primi e gli arrosti misti con carne alla griglia ottimamente cucinati dai cuochi del Bel Sit.
La premiazione è stata aperta da Horus, che ha ricordato tutta la storia della competizione, dagli inizi in sordina, fino alla grande ed internazionale partecipazione. Infine, Horus ha avuto parole veramente toccanti su Riccardo – Artemisia, l’unico Skipper che ha vinto tre volte questa competizione. A questo ricordo si è aggiunto un contributo di Ghester, commosso tanto da terminare il ricordo molto prima di quanto in realtà avesse voluto. Poi i premi sono stati ritirati da Sonia Buroni, moglie del grandissimo Artemisia, da Leone e da Magnolia per Iceman, che era in viaggio di lavoro. Nella sala era presente anche Riccardo. Si poteva chiaramente vederlo dall’intensa partecipazione di tutti i presenti, dalla commozione composta di Sonia e Ghester e dalla devozione che tutti i Lupi hanno mostrato a Sonia durante la cerimonia. Si, Riccardo era lì, con noi, e mentre noi lo ricordavamo tristi, con il suo inconfondibile accento romanesco, diceva felice: “ Ma che me state a dì….te possino…” .
“Ti vogliamo bene Ricc”.

Orione

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26.09.2007

LUPICUP 2007 2.a giornata

 Finalmente è arrivato il Gran Giorno della Riscossa! Il branco di lupi aveva oltrepassato l’Alpe e si era ritrovato vicino Marsiglia. All’appello mancava il lupo inglese Henry, che avendo sofferto di un forte bruciore alla scheda madre, era impossibilitato a muoversi. Anche il grande e famoso lupo Iceman era assente. Aveva appena iniziato un viaggio lungo e pericoloso, dopo aver ascoltato nel cuore il lontano richiamo del suo bosco. Nell’attesa del segnale, i lupi bighellonavano qua e là svogliatamente. Il lupo Orione era fermamente deciso a  vendicare la bruciante sconfitta della prima giornata e a correre per il titolo di LUPO ALFA-BETA. Per questo motivo seguiva, annusandole, le orme del gran lupo Leone. Sulla destra, il lupo Velsheda rincorreva qualche animaletto. Al segnale i lupi Ghester, Ray, Fenis, Magnolia e Cocal erano i più pronti a scattare sul sentiero di sinistra. Il resto del branco li seguiva dappresso. Il lupo Velsheda non era troppo in ritardo, ma sceglieva, unico, il sentiero di destra. Subito dopo, però si accorgeva dell’errore e ritornava sulla sinistra. I lupi procedevano affiancati e ansimanti, disposti su un ampio fronte, tutti su una sola linea.  Intanto i lupi Ghester e Magnolia avevano preso la testa del gruppo e dettavano i tempi della corsa. Il lupo Storm, stanco di stare dietro, decideva di prendere un sentiero sulla destra per unirsi a Velsheda. Il loro sentiero meno accidentato e più corto, li aveva portati dopo un po’, alla testa del branco.  Il lupo Virudaka era rimasto solo in coda al gruppo, staccato irrimediabilmente da tutti, ed ogni tanto guaiva, per attirare l’attenzione. Oramai il branco si era diviso in tre gruppi: Ghester, Magnolia e Fenis a sinistra, Velsheda e Storm a destra, il resto del branco capitanato dal lupo Fiu al centro. I sentieri si stavano ricongiungendo per arrivare alla radura della prima pecora, e il lupo Fiu, con uno scatto imprevedibile era riuscito a staccare Ghester, Magnolia e Leone. Per primo addentò ferocemente la pecora e poi, anziché correre subito verso la seconda pecora, fece un ampio giro, quasi ad invitare gli altri a precederlo.  Ghester, Magnolia e Leone non aspettavano altro: si gettarono a capofitto diritti verso la seconda pecora, seguiti dal resto del gruppo compatto.  Cocal, Orione, Parxifal, Storm e Velsheda arrivarono, spalla a spalla, a addentare la pecora, mentre appena dietro Fenis, eccitato come il solito, nella confusione addentava Cocal. Ma Ghester e compagni non si accorgevano che il sentiero scendeva troppo rapidamente. La fanghiglia, che lo ricopriva tutto, li faceva inesorabilmente scivolare sotto e lontano dalla pecora. Così mentre Fiu azzannava con solitario e signorile morso la pecorella, tutti cercano disperatamente di risalire per dare almeno un morsetto.  Anche il resto del gruppo che inseguiva subiva impietosamente la stessa sorte. Fenis, sempre più eccitato, addentava Orione. Cocal, in prossimità della pecora, all’odore del sangue perdeva ogni freno inibitore e cominciava ad azzannare a destra e a manca. Cosi addentava prima Orione, poi Parxifal, ed infine Leone. a, per non essere da meno, azzannava Magnolia ed Orione. Ancora non soddisfatto Cocal azzannava la pecora e Parxifal. Il lupacchiotto Virudaka, che seguiva lontano, al vedere quello spettacolo orribile di sangue  e brandelli di carne che volavano, anziché tenersi discosto, si gettava a capofitto nella mischia. “E’ arrivato il mio momento” diceva,  mentre con le zannette addentava Parxifal e Velsheda. In tanti anni di vita da lupi feroci non si era mai vista una canizza così barbara e primordiale. Uno spettacolo orribile. Sangue e feriti ovunque. Il povero lupo Orione rimaneva sdraiato a terra sanguinante da tutte le parti e non riusciva  più a rialzarsi. Era rimasto ultimo, ed il branco lo aveva abbandonato al suo triste destino di lupo sconfitto. Con le lacrime agli occhi, si rialzò lentamente e comincio ad arrancare su tre zampe, mentre ripeteva tra sé: ”Non è giusto azzannarmi così, … non è giusto”. Il branco stava sparendo all’orizzonte ed il lupo Orione non poté fare altro che raccogliere tutte le sue forze per non arrivare ultimo.  Intanto il lupo Fiu procedeva solitario ben davanti a Leone, Cocal e Magnolia. Al cancello passava primo Fiu, seguito dal lupo Leone che per, magia, diventava improvvisamente cieco e non riusciva a vedere più nulla. Il lupo Magnolia, avvicinatosi finalmente a Ghester lo azzannava vorace, per non essere da meno degli altri. Al traguardo arrivava primo Fiu, seguito da Ghester , Leone essendo ormai completamente cieco, annusava disperatamente di qua e di là per non perdere la pista. Cocal e Parxifal arrivavano subito dopo. IL lupo Orione purtroppo arrivava per ultimo, dicendo fra sé e sé, sconfortato:” altro che ALFA-ALFA, io  sono un LUPO ALFA-ZETA”

Orione